Pucundria di Maria Rosaria Selo , un inno di speranza e umanità
Rieccomi qui , negli ultimi giorni di questo incredibile anno a parlarvi di un libro che ho divorato e amato dalla prima all'ultima pagina di un'autrice che amo profondamente poiché riesce a toccare le corde più profonde del nostro cuore.
Sto parlando di "Pucundria" di Maria Rosaria Selo; la sua penna la riconoscerei tra mille per potenza emotiva e autenticità di scrittura, impossibile non emozionarsi e anche questa volta ha fatto centro.
Questa è la storia di un incontro, quello di due donne, che si riconoscono in una cosa che accomuna entrambe: lo stesso dolore separate solo dalle sbarre, quello del carcere femminile di Pozzuoli.
Teresa è la guardia carceraria che in Anna vedrà il suo stesso dolore vissuto anni fa , si annusano , si guardano e impareranno a conoscersi; Anna è detenuta per aver ucciso il compagno per legittima difesa , Teresa ha avuto un passato molto simile ma con un epilogo diverso e forse è proprio per questo che si sente legata e la comprende più di chiunque altro perché siamo sinceri , certi dolori, certe sofferenze , certe condanne possono essere capite realmente soltanto da chi ci è passato e sa ascoltare.
Questa è una storia in cui sentiamo sulla nostra pelle la vera "pucundria" ma vi assicuro anche che c'è tanta speranza, voglia di ricostruirsi e ricostruire, voglia di nuovi inizi.
- Lo so che la cosa più difficile al mondo è perdonare chi ti fa del male. Io non ci sono riuscita e forse è per questo che lotto sempre , perché se riesco a far cambiare pelle a una sola di loro, sarà come aver salvato me stessa.-
C'è tanta umanità in queste pagine, di vita vera, di cose belle e brutte, di rapporti a cui mancheranno molti pezzi ma ogni tassello troverà il suo posto per ricomporsi, ma soprattutto c'è tanto amore per la propria terra, per le proprie radici.
Ogni libro andrebbe letto senza pregiudizio e questo più che mai; proprio oggi leggevo dell'ennesimo atto di violenza di un uomo verso la propria compagna e non siamo abituati a chi , in un atto di esasperazione prova a mettere fine a tutto quell'inferno , effettuando un gesto estremo. Io non sono nessuno per puntare il dito ma posso essere quel qualcuno che invece di emettere un giudizio, comprende. Comprende la paura, la repressione, la rabbia di dire basta.
Un libro che ho sentito mio , in cui ogni parola mi è entrata come una lama dentro al cuore per poi risanarsi.
Grazie Rosi per averci portato in quelle mura, in quella luce, in quella speranza. Grazie per averci trasmesso nuovamente la tua passione per le parole e per le emozioni e avercele donate in una storia che io, mi porterò sempre dentro.
Ti ho conosciuta con "Vincenzina ora lo sa" e alla presentazione ti dissi che la cosa più bella è ritrovare la tua persona nella tua scrittura, si percepisce la tua potenza, passione, forza e oggi continuo a confermare quello che ti dissi : sei potenza , amore e passione e per questo non smetterò mai di dirti grazie.
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