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UNA STORIA CHE CONSOLA

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  "Una storia che consola" di Susanna Trippa è un romanzo epistolare che già dalla copertina fa pregustare un po' di nostalgia verso ciò che è stato.  Scritto dall'autrice durante il periodo del covid , ha impresso su carta ricordi appartenuti a chi l'ha messa al mondo, isolandosi dalla quotidianità e facendosi trasportare dai ricordi belli e felici, nell'attesa di tempi migliori. Vedremo questo scambio epistolare tra due anime che si sono legate sin da subito. L'autrice ci mostra un pezzo della sua famiglia nella loro sfera più pura e autentica : attraverso le loro lettere si percepisce l'amore dei suoi genitori partendo dagli anni '30 e attraversando anche gli anni della guerra; un amore che si è acceso subito e non si è mai spento nonostante la distanza e le incomprensioni che porta. Susanna è stata molto brava a narrarci dettagli e sensazioni che si sono poi dimostrate autentiche attraverso le lettere. Devo dire che non è stato un semplice roma

CRISALIDE

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  Che cos'è una Crisalide?  Se prendessimo un dizionario troveremo scritto che è uno stadio incompleto di una formazione o di uno sviluppo e nel senso metaforico è proprio il modo in cui vedremo la protagonista , attraverso gli occhi delle persone che l'hanno amata senza capirla : Elliot, il suo primo seguace; la madre Bella , che l'ha cresciuta da sola e la ricorda come una bambina taciturna e nervosa; Susie , la collega e amica, che le ha offerto rifugio mentre ricostruiva la sua vita dopo una relazione tossica. Ognuno di noi , almeno una volta, arriva o è arrivato quel giorno X , quel giorno in cui cadi totalmente nel buio fino a quando trovi la forza di rialzarti e cambiare la tua vita, iniziando ad amare la tua individualità e difendendola davanti a tutto e tutti; qualcuno lo chiamerà egoismo, egocentrismo ma poniamoci questa domanda : perché l'egoismo è associato sempre a qualcosa di brutto , di losco, di cattivo? Perché siamo cresciuti con le fondamenta di non ba

La lettura condivisa e i suoi benefici

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“Leggere è l’unica dipendenza che non nuoce, ed è la miglior cura per l'anima.” Leggere in solitaria, in condivisione o tramite un gruppo di lettura? Io penso che tutti e tre i modi appartengono ad ogni lettore perché ci stanno i momenti in cui si ha la voglia di stare soli ,in silenzio ,con un libro e una matita in mano. Essere soltanto tu e il libro , tutto il resto non conta; ciò non esclude però che ,nonostante i nostri momenti di solitaria, ci possa piacere anche condividere una lettura con un'amica o amico , parente o chiunque sia , così come non implica una negazione obbligatoria verso i gruppi di lettura, ma andiamo per grado. C'è una differenza tra lettura condivisa e partecipare ad un gruppo di lettura , soprattutto a livello di responsabilità ma sono accumunate dallo stesso valore di condivisione verso il prossimo che avrà la nostra stessa passione e quindi già un argomento di cui parlare. Lettura condivisa La lettura condivisa si sceglie con chi farlo e  quanti