IL LIBRAIO DI KABUL

 


"Con l' arrivo dei  talebani dalle strade di Kabul sparirono  volti femminili."

La corrispondente di guerra Asne Seierstad ci mostra la vita a Kabul tramite la famiglia di Sultan Khan , un libraio che ha pagato con il carcere pur di difendere la sua dignità di uomo e di libraio. 

Conosceremo la storia delle donne della famiglia di Khan che è la storia di tutte le donne di Kabul : Sharifa, che ha trattenuto dentro di sé la rabbia di essere diventata la seconda nel cuore di Sultan; Sonya che non ha avuto scelta nel diventare la seconda moglie del libraio; Saliqa che ha pagato a caro prezzo il suo incontro innocente con un ragazzo; e poi ci sono Shakila, Leila, Mariam, Farida e tante altre.

Sono tutte diverse ma che hanno in comune l'essere nate donna.

In alcuni Paesi nascere donna è una maledizione , proprio come ci aveva detto la nostra amata Oriana Fallaci.

Essere donna , in questi paesi, significa essere il nulla, neanche polvere; significa non mostrarsi, non essere, non decidere,ma obbedire , servire e  parlare quando si ha il permesso e dicendo ciò che è giusto.

Essere donna , a Kabul come in altri paesi , significa non avere libertà di essere, di dire, di fare.

L'amore , per quelle donne, non può esistere; devono solo servire, partorire e obbedire.

"L'amore ha ben poco di romantico, al contrario, può essere considerato un grave misfatto da punire con la morte."

L'uomo ha tutto il potere , su di loro e Sultan Khan ne è la conferma.

Un uomo che è contrario alla mentalità talebana ma che in casa si comporta in modo uguale.

Ho avuto difficoltà ad entrare all'interno di questa mentalità essendo che molte cose fanno adirare ed è difficile accettarlo soprattutto se ci fermiamo un attimo e pensiamo che le antenate di queste donne , non sapevano neanche che cosa fosse il burqa.

Essendo che questo testo lo abbiamo letto nel mio gruppo  di lettura , molte di noi, si sono chieste il perché queste donne non riescono a  ribellarsi. La risposta è semplice : non possono.

Non possono perché ci sono nate sotto questo regime e la loro psiche è completamente manipolata ed  educata da questa mentalità. Credono che sia giusto, che sia normale e quelle che non lo credono, non hanno vita lunga.

La situazione è delicata , difficile e fa male sapere che esistono donne che non sono libere di essere quello che vogliono.

Sogno un mondo diverso, un mondo in cui non ci sarà più nessuna donna schiavizzata e sottomessa; sogno un mondo in cui ogni donna è felice di essere nata come tale e che sia libera di esserlo.

Questo libro prendetelo con le pinze, consapevoli di immergervi nei lati oscuri dell'Afghanistan.

Vi abbraccio

La vostra libraia pazza

Commenti

Post popolari in questo blog

IL BALLO DELLE PAZZE DI VICTORIA MAS

CIAO MICHELA

La lettura condivisa e i suoi benefici