IL PANE PERDUTO

 


"Il pane perduto" di Edith Bruck è stato un memoriale, un viaggio del passato ; un passato doloroso, difficile e contrastante e sono contenta che la Bruck lo abbia fatto.

Ho sottolineato parecchio in questo libro ,che seppur sottile, è pieno di significato e di emozione; ogni parola, ogni frase , ogni capitolo merita osservazione e riflessione.

E' un viaggio che parte in Ungheria e di come una famiglia sia stata catapultata nell'inferno del fascismo, nel  nazismo, nelle  leggi razziali e nei campi di concentramento. 

"- Da adesso sei una donna , e avrai quella cosa lì ogni mese- le indicò la fonte senza dire altro e senza pronunciare il nome del pube ,come fosse il posto della vergogna."

Ho adorato che questo viaggio sia partito prima dell'inferno, che abbia costruito la normalità e la rigidità di una famiglia normale. Una madre che confidava tanto nella fede e una bambina con le sue prime curiosità e che stava compiendo i primi passi nel mondo. Una bambina normale , con obiettivi e sogni e soprattutto tante curiosità ma che rigettava le cose che potevano farle troppo male; preferiva essere giudicata superficiale dinnanzi alle avversità della vita. 

Questo fino a quando i suoi occhi non hanno visto l'orrore, le sue orecchie non hanno sentito le urla di aiuto e di paura, la sua bocca e il suo stomaco non hanno assaporato la fame e il suo naso non ha sentito l'odore della morte.

E' da qui che nasce il cambiamento e la vera lotta alla sopravvivenza.

" Quel nostro mondo era finito , un luogo da favola nel bene e nel male. Mamma e papà sono invecchiati di colpo a quarantotto anni. E noi figli di colpo eravamo già genitori dei nostri genitori."

Quanti bambini, ragazzi , nipoti sono dovuti crescere in fretta disintegrando la loro età, i loro giochi, la loro identità e prendersi cura di loro stessi . Immaginate il vostro nucleo familiare , i vostri genitori  e voi piccoli che avete sempre dipeso dai più grandi perchè è così che funziona. Bene , immaginatevi di essere strappati dal vostro porto sicuro senza un genitore, senza un adulto , senza una guida , e fare affidamento soltanto alla vostra forza dimenticandovi la vostra vita ma pensando al presente e a come sopravvivere , eh si , perchè si doveva sopravvivere e, come ho scritto in altre recensioni di libri che trattavano più o meno lo stesso argomento, ebrei, zingari, omosessuali, prigionieri di guerra, malati e tutti gli altri sopravvivevano e ce l'ha fatta solo chi ha resistito di più ma si è disintegrato dentro. 

Quel passato non va dimenticato perchè il peggio non è finito nelle mura dei campi di concentramento ma lì ha avuto gli inizi. Il peggio è arrivato dopo , quando gli incubi ti ricorrono e lotti con te stesso per come si è cambiati. Il peggio arriva dopo, quando ritorni nella tua patria e capisci che non è la più la terra, che qualcosa si è spezzato , che il male fa parte dell'essere umano e devi stare sempre sull'attenti. 

Si è spezzati per sempre.

" Non so. Viviamo , vedremo vivendo . Le nostre vere sorelle e fratelli sono quelli del lager . Gli altri non ci capiscono , pensano che la nostra fame , le nostre sofferenze equivalgano alle loro. Non vogliono ascoltarci; è per questo che io parlerò alla carta."

Questa frase tratta dal libro rispecchia anche le nostre vite. Ci si comprende, ci si sente confortati soltanto da chi passa le nostre stesse esperienze e se non dovessimo incontrare lo stesso dolore ci rifugiamo nei nostri mondi, nei nostri sogni.

Questo libro è stato davvero molto bello perchè non parla solo di nazismo ma anche di tutta la sofferenza venuta dopo ; in molte storie conosciamo solo il durante mentre il dopo veniva descritto, in molti casi, rose e fiori , mentre qui si vede il dolore, le sofferenze , subite anche dopo.

Ho visto realtà, autenticità in una vita segnata ma anche reintegrata.

E' stato un viaggio che merita tanto per le emozioni, il vissuto e l'autenticità.

" Ci vorrebbero parole nuove , anche per raccontare Auschwitz , una lingua nuova , una lingua che ferisce meno della mia, natia."

"Il pane perduto" è tra i finalisti del Premio Strega 2021 e ha vinto già il Premio Strega Giovani 2021 e devo dire che se lo merita tanto.

Grazie Edith per le tue memorie e per le tue belle parole sul nostro paese che ti ha adottato.

Super consigliato!

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