LA LINEA DEL SANGUE
Abbiamo iniziato a leggere la trilogia "Bois Sauvage " nel fantastico gruppo di lettura organizzato dalla straordinaria Titti ( Spunti di lettura su instagram) e siamo partiti in questa avventura con "La linea del sangue" . E' stata una bellissima scoperta , super adatta in questo periodo estivo essendo che siamo stati trasportati in campi infiniti e in case che sanno di semplicità e di biancheria lavata.
TRAMA
Joshua e Christophe sono gemelli e vivono a Bois Sauvage, Mississippi, insieme alla dolce Ma-mee, la nonna cieca che si è sempre presa cura di loro. La madre, Cille, si è trasferita ad Atlanta per cercare fortuna, mentre il padre, Sandman, è tossicodipendente e li ha abbandonati da tempo. I gemelli si sono appena diplomati e trascorrono la loro ultima estate di libertà tra tuffi nel fiume, partite di basket e feste con gli amici. Ma devono anche iniziare a cercare un lavoro: saranno loro, adesso, ad aiutare la nonna, diventando gli adulti di casa. Joshua trova un impiego al porto e si innamora di Laila, mentre Christophe non ha fortuna e inizia a spacciare. Le strade dei due fratelli si dividono per la prima volta, e ai loro malumori si aggiungono le incomprensioni con Cille e le tensioni con Sandman, che dopo anni ricompare a casa di Ma-mee.
RECENSIONE
La linea del sangue già dalle prime pagine ti dà sensazioni contrastanti come la semplicità dei personaggi e allo stesso tempo la durezza della corazza che usano per difendersi dalle avversità, dal dolore.
Vediamo le vicende di Cristophe e Joshua e del loro rapporto solido che verrà messo a dura prova ; conosceremo una nonna straordinaria : Ma-mee, e non vi nego che è il personaggio che ho amato in assoluto per la sua pazienza , il suo amore e la sua cura verso i nipoti; nipoti che conosce meglio di chiunque altro e , nonostante la vista che scarseggia , Ma-mee capisce e percepisce tutto.
Il personaggio che ho amato di meno , nonostante abbia fatto più di uno sforzo per provare a comprenderla senza riuscirci , è la madre Cille.
Una donna che è andata via per lavoro, per garantire una vita migliore ma deludente nel non avere rapporto con i suoi figli ,se non economico , come se fare figli fosse solo mantenerli, una cosa burocratica.
La mia conclusione su Cille è che il suo comportamento sia prettamente egoistico , cancellando le impronte del passato.
Nel gruppo ci siamo trovate tutte d'accordo su una cosa : la scrittura fotografica dell'autrice ; ogni scena è proprio come una fotografia , un quadro, un dipinto.
Non vedo l'ora di continuare insieme a questo fantastico gruppo in cui leggeremo nel mese di luglio "Salvare le ossa".
Grazie Titti e grazie a tutto il Gruppo.
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