LA SPINTA - UN URLO DISPERATO DI UNA MADRE

 


Questa è la storia di Blythe che la sera della vigilia di Natale è seduta in macchina a spiare la nuova vita di suo marito ; osserva la scena di una famiglia perfetta, le candele accese, i gesti premurosi e poi c'è Violet , la sua misteriosa figlia , che dall'altra parte del vetro , a sua volta. la sta fissando immobile.

Negli anni Blythe si era chiesta se fosse stata la sua stessa infanzia fatta di vuoti e solitudini a non permetterle di essere una buona madre o se magari in Violet si nascondeva qualcosa che non andava.

Ora Blythe racconta la sua verità , le sue emozioni , il suo passato in quello che è una lettera verso il marito Fox, partendo dall'inizio, dalla loro vita prima di Violet ,  della loro spensieratezza e di come tutto ciò che erano è stato disintegrato, distrutto.

Una storia che pagina dopo pagina  stila tutto quello che c'è da sapere quando una famiglia , per conservare l'apparenza , tace.

E' crudo, reale , onesto da far paura.

Con una scrittura coinvolgente , quasi da thriller ma che si percepisce come un romanzo psicologico, ci narra come una madre si sente dopo una gravidanza , perché nessuno ti spiega le difficoltà poiché ti insegnano a fingere , ti insegnano che non ci si può lamentare della stanchezza , dei pianti e dei dolori perché sei dovuta a sopportare e se ti lamenti sei una cattiva madre.

E' una storia che ci mostra su come spesso la maternità non sia comprensione ma solitudine perché non puoi sfogarti, piangere , urlare.

E' un urlo silenzioso di una madre a cui non è stato insegnato ad esserlo, non ha avuto esempi ma che ciò nonostante ci prova.

E' la disperazione di una madre che fanno sentire sbagliata nel momento in cui si accorge che forse in sua figlia c'è qualcosa che non va , ma che deve reprimere.

Sono i tentativi di una donna che lotta ogni giorno contro la sua solitudine e il suo dolore.

" Mi sono voltata un attimo a guardare il suo profilo in penombra , ed ero così triste che mi sentivo soffocare. Da quasi quattordici anni tentavo di trovare qualcosa , tra noi, che non c'era. Lei proveniva da me, l'avevo fatta io : questa creatura bellissima lì accanto a me l'avevo fatta io, e c'era stato un tempo in cui l'avevo desiderata , un tempo in cui avevo creduto che sarebbe stata il mio mondo. Adesso sembrava una donna , c' era una sapienza femminile che le cresceva negli occhi , ed era sul punto di sbocciare senza di me. Era sul punto di scegliersi una vita in cui per me non c'era posto. Mi avrebbe lasciata indietro."

E' il coraggio di una donna che decide di non mollare nonostante una parte del suo cuore è andata via per sempre.

Questa storia è stata un mix di emozioni diverse : curiosità, dolore, disperazione, solitudine, tristezza e coraggio.

E porta anche tante riflessioni : perché una donna , soltanto perché diventa madre non può lamentarsi ? Lamentarsi, sfogarsi non significa essere una cattiva madre ma soltanto non rischiare di cadere, cacciando le emozioni che si portano dentro. 

Non sono madre ma forse un giorno lo sarò e mi auguro che quando arriverà quel giorno si sarà tolta questa mentalità superficiale sulla madre perfetta che non si deve lamentare o che non può avere momenti di sconforto , perché ogni essere umano ha diritto di dire - non ce la faccio- , di piangere e anche di urlare.

Le emozioni esternate non devono allontanare ma avvicinare.

E' una lettura che vi consiglio , a livello psicologico è forte ma ne vale la pena .

Ogni libro leggetelo sempre con il cuore e senza restrizioni o pregiudizi .

Sentitevi liberi di immaginare e di essere chi volete in una storia, sempre.

La vostra Libraia Pazza

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